La Storia in Piazza è un grande parco della storia aperto una volta all’anno, ogni anno su un tema diverso, nello spazio ben modulato del Palazzo Ducale di Genova. Specialisti e studenti, visitatori e curiosi possono attraversarlo, immergersi per quattro giorni - da giovedì 18 a domenica 21 aprile – in un grande tema storico, incontrare importanti studiosi italiani e stranieri, ascoltare musiche, seguire spettacoli, guardare immagini, partecipare a dibattiti, tutti incentrati sul tema scelto.
Yolande Mukagasana
Cosa ci può essere di più attuale dei rapporti tra uomini e donne, tra il maschile e il femminile, con le loro variazioni e contaminazioni? Ogni giorno questa dimensione ci colpisce e ci interroga. Sotto forma di eventi drammatici, come il femminicidio e la violenza contro le donne in pace e in guerra: da poco gli stupri sono stati dichiarati dagli stati del G8 crimine di guerra e violazione della Convenzione di Ginevra e una donna sfuggita al genocidio nel Rwanda, Yolande Mukagasana, apre quest’anno La Storia in Piazza (giovedì 18 aprile, ore 9.30).
l’intervento di Yolande alla “La Storia in Piazza” è visibile a questo link:
In occasione della XIXGiornata Internazionale della Memoria per il Genocidio dei Tutsi in Rwanda, le associazioni Bene Rwanda Onlus e Umubyeyi Mwiza Onlus organizzano, domenica 14 aprile 2013 ore 10 presso il Teatro Piccolo Eliseo (via Nazionale 183), la consueta manifestazione pubblica per raccontare ciò che è accaduto nel 1994 in Rwanda e per riflettere sull’attuale emergenza delle guerre in Africa con la presenza di ospiti autorevoli come Yolande Mukagasana, soppravvisuta al genocidio, scrittrice e vincitrice della menzione Unesco per l’educazione alla pace e Moni Ovadia.
Memoria Condivisa 14 aprile 2014
Il dibattito moderato da Francoise Kankindi, Presidente dell’associazione Bene Rwanda e Marie Claire Safari, Presidente dell’associazione Umubyeyi Mwiza, avrà inoltre come ospiti Massimiliano Smeriglio, Vice Presidente della Regione Lazio, Francesco Alicicco, Console Onorario del Rwanda a Roma, Mario Guerci, Segretario Generale Fillea CGIL Roma e Lazio.
L’evento sarà arricchito dalle testimonianze dei sopravvissuti al genocidio, studenti e volontari presenti in sala tra cui quella del Dott. Gaddo Flego, presente a Nyamata dal 8 giugno al 13 agosto 1994, dall’intervento sul negazionismo di Federigo Argentieri, direttore del Guarini Institute e professore di Scienze Politiche presso la John Cabot University e da quello della dott.ssa Silvia Tarsi, Psicologa-Psicoterapeuta-Psiconcologa-Analista Transazionale- Psicoterapeuta E.M.D.R, che presenterà i suoi studi relativi alla sindrome post-traumatrica da stress, una delle conseguenze del genocidio del 1994.
La Giornata della Memoria si chiuderà con la Proiezione del Film LYIZA, di Marie-Clementine DusabejamboRwanda 2011 e con la Mostra fotografica sul genocidio dei Tutsi in Rwanda nel foyer del Teatro.
Rwanda: 19 anni fa il genocidio. Testimonianze di un Paese che fa i conti con la memoria
Ricorreva ieri il 19.mo anniversario l’inizio di uno dei più drammatici genocidi della storia recente: quello del 1994 in Rwanda contro i Tutsi, perpetrato dagli Hutu. Un milione di morti circa in soli tre mesi. Per punire i principali responsabili, politici e militari, nel novembre dello stesso anno fu creato, ad Arusha, in Tanzania, il Tribunale penale internazionale per il Rwanda. Il servizio è di Francesca Sabatinelli:
Lo si ricorda come uno degli stermini più sanguinosi della storia recente: il genocidio in Rwanda, un milione di morti circa tra il 6 aprile e il 19 luglio del 1994. Le vittime furono soprattutto membri dell’etnia Tutsi, uccise dagli estremisti Interahamwe, della maggioranza Hutu. Anche tra questi ultimi però si contarono morti, puniti perché più moderati o perché imparentati con i Tutsi. Oggi, oltre allo sterminio, si ricorda e si condanna l’indifferenza della comunità internazionale e, prime fra tutti, delle Nazioni Unite che assistettero inermi alla barbara violenza che fu classificata come “scontro tribale”, ma che in realtà fu il prodotto dell’eredità post-coloniale. La persecuzione dei Tutsi in Rwanda si registrava sin dal 1959, ma prese la forma del genocidio nel 1994, appunto, dopo la morte del presidente hutu Habyarimana, al potere con un governo dittatoriale. Il 6 aprile, l’aereo sul quale viaggiava con il presidente del Burundi fu centrato da un missile. Ignota ancora oggi la mano dell’assassino: negli anni fu incriminata la moglie, ma allora questo omicidio servì per scatenare la furia contro i Tutsi. Il 7 aprile, a Kigali, la capitale, e nelle zone controllate dai governativi, iniziarono i massacri perpetrati per lo più a colpi di machete. George Gatera, di Butare, è un sopravvissuto, da dieci anni vive in Italia.