Archive for ottobre, 2009

IL CANADA CONDANNA DESIRE’ MUNYANEZA, COLPEVOLE DI GENOCIDIO

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Il Canada condanna Désiré Munyaneza al carcere a vita. L’uomo è stato riconosciuto colpevole di  genocidio, crimini di guerra e crimini contro l’umanità.
Un tribunale canadese giovedì ha condannato all’ergastolo il ruandese Désiré Munyaneza, riconosciuto colpevole lo scorso maggio di genocidio, crimini di guerra e crimini contro l’umanità per la sua partecipazione ai massacri del 1994 nel suo paese.Il condannato non potrà chiedere la libertà condizionale prima di aver scontato 25 anni di carcere, ha detto il giudice canadese Andre Denis.  ”I crimini commessi dall’imputato sono i più gravi che possono esistere”
“L’abbiamo visto, l’imputato non solleva alcuna circostanza attenuante e i suoi testimoni hanno spesso negato che vi sia stato un genocidio. Noi sappiamo, tuttavia, che negare il genocidio è uccidere una seconda volta le vittime”, sottolinea nella sua sentenza.
“La pena che ho imposto è severa perché la legge ritiene che i reati commessi dall’imputato sono i più gravi che possono esistere”, aggiunge il magistrato.
Il tribunale ha riconosciuto che i reati in questione sono stati commessi con premeditazione, ha precisato. “E’ una sentenza  che riflette lo spirito della legge e la gravità dei crimini commessi”, ha affermato il rappresentante dell’accusa, il Sig. Pascale Ledoux.
“Questa sentenza sarà accolta calorosamente in Ruanda”, ha detto un rappresentante dell’Associazione dei Parenti e amici delle vittime del genocidio in Ruanda, Jean-Paul Nyilinkwaya. “Speriamo che ci saranno altre cause. Sappiamo che ci sono altre persone in Canada sospettate di aver partecipato al genocidio”, ha aggiunto. Un messaggio a tutti i genocidiari a Kigali, il ministro ruandese della Giustizia Tharcisse Karugarama ha accolto con favore la sentenza, affermando che “i giudici canadesi hanno inviato un messaggio chiaro a tutti i sospetti genocidiari ricercati dalla giustizia internazionale “.
“Questa condanna dà la speranza che prima o poi, la giustizia canadese seguirà lo stesso percorso nella ricerca di altri sospetti di genocidio in cerca di asilo in questo paese”, ha commentato il signor Karugarama, intervistato dall’AFP.
Arrivato in Canada nel 1997, il signor Munyaneza è stato arrestato a Toronto nel 2005. Detenuto da quella data, è stato processato da un tribunale di Montreal che lo ha condannato al carcere a vita senza possibilità di libertà condizionata prima di dieci anni per violenze sessuali e a otto anni di carcere per saccheggio. Gli avvocati difensori di Munyaneza hanno annunciato che ricorreranno in appello contro queste condanne.
Il suo processo ha avuto inizio nel marzo 2007 e si era trasferito in Ruanda, Tanzania e in Francia dove sono stati ascoltati diversi dei 66 testimoni presentati dalla difesa e dall’accusa.
Munyaneza è stato accusato di aver partecipato al genocidio, perpetrato stupri e uccisioni di civili nella prefettura di Butare tra aprile e luglio 1994 e di aver guidato una delle principali milizie che istituiva posti di blocco della morte in questa regione del sud del Ruanda.
Il genocidio del 1994 in Ruanda ha fatto circa 800.000 morti, secondo le Nazioni Unite, soprattutto tra la minoranza tutsi.

Aggiungi un commento ottobre 31st, 2009

ARRESTATO A FIRENZE PRETE ACCUSATO DI GENOCIDIO

Dal Rwanda del massacro a una tranquilla parrocchia di provincia, a Empoli, dove Don Emmanuel Uwayezu, 47 anni, prete cattolico ruandese, di etnia hutu, è stato arrestato oggi dai carabinieri di Firenze, dopo essere stato raggiunto da un mandato di cattura internazionale. L’accusa: aver preso parte al genocidio dei tutsi perpetrato dagli hutu durante la guerra civile in Rwanda.

Leggi l’articolo dell’Unità

Aggiungi un commento ottobre 22nd, 2009

PARIGI: RIFIUTATO ASILO POLITICO AD AGATHE HABYARIMANA

Agathe Habyarimana, la vedova dell’ex presidente del Rwanda, Juvénal Habyarimana, il cui assassinio nel 1994 scatenò l’inizio del genocidio, si vista rifiutare l’asilo politico in Francia. Il Consiglio di Stato ha validato il capo d’imputazione della prima istanza dove la commissione ha concluso che Agathe Habyarimana aveva giocato un ruolo primario nelle uccisioni dei Tutsi e Hutu moderati visto il suo ruolo “nel cuore del regime genocidario responsabile della preparazione ed esecuzione del genocidio”.

Leggi l’articolo dell’Express: Paris refuse l’asile politique à la veuve du président rwandais

1 comment ottobre 22nd, 2009

INVITO A SOSTENERE IL NOBEL PER LA PACE 2010 AI GIUSTI DEL RWANDA

Scarica e diffondi il nostro volantino: volantino-nobel-2010 

Nell’estate del 1994, mentre l’attenzione mediatica internazionale era concentrata sui mondiali di calcio negli Stati Uniti, in Rwanda si consumava una delle più grandi tragedie della storia moderna: nel giro di tre mesi, tra il 6 aprile e il 19 luglio 1994, un milione di cittadini appartenenti all’etnia minoritaria Tutsi veniva trucidato dagli estremisti Interahamwe appartenenti alla maggioranza Hutu. Un omicidio ogni dieci secondi avveniva sotto gli occhi indifferenti della comunità internazionale mentre la maggior parte degli organi d’informazione preferiva riferire di un semplice “scontro tribale tra selvaggi”. Ma la realtà era un’altra, intricata e profonda, e aveva a che vedere principalmente con la complessità dell’eredità post-coloniale e con gli interessi geopolitici delle potenze occidentali.

Nell’ambito di una sanguinosa guerra civile, molti decisero di obbedire agli ordini, commettendo crimini contro l’umanità, altri riuscirono a mettersi in salvo di fronte alla minaccia del machete, altri ancora rimasero per combattere l’orrore a rischio della propria stessa vita. Sono loro i Giusti del Rwanda a cui va il nostro riconoscimento.

Zura Karuhimbi, candidata al premio Nobel per la Pace 2010, è una donna Hutu che ha nascosto nella sua casa oltre 100 rifugiati Tutsi riuscendo, attraverso vari stratagemmi a evitare le perquisizioni delle milizie Interahamwe. Se fosse stata scoperta Zura sarebbe andata incontro alla morte più atroce, quella destinata agli amici dei Tutsi. Zura è stata recentemente nominata nel Giardino dei Giusti.

Yolande Mukagasana, candidata al premio Nobel per la Pace 2010, è una donna Tutsi che ha visto morire la sua famiglia, un marito e tre bambini, sotto i colpi dei machete. Dopo esser stata salvata da una donna Hutu, Yolande ha iniziato un’incessante campagna per testimoniare il genocidio del Rwanda nel mondo. La sua storia è raccontata nel libro “La morte non mi ha voluta”. Scrittrice di fama mondiale, Yolande ha già ricevuto la Menzione Onorevole Unesco per l’Educazione alla Pace.

Pierantonio Costa, candidato al premio Nobel per la Pace 2010, ricopriva la carica di Console italiano a Kigali nel 1994. Dopo aver messo in salvo tutti i nostri connazionali, tornò nel paese di sua spontanea iniziativa avvalendosi del passaporto diplomatico per mettere in salvo oltre confine circa 2.000 Tutsi. La sua storia è raccontata nel libro “La lista del Console”. Ribattezzato da vari media lo “Schindler italiano”, Costa è stato riconosciuto come Giusto dal Comitato per la Foresta dei Giusti.

Il genocidio dei Tutsi rwandesi costituisce un evento di primaria rilevanza nel panorama storico del Novecento. Purtroppo però, il silenzio, l’abbandono dei sopravvissuti e persino il negazionismo continuano tuttora. La dimenticanza e la cancellazione degli eventi sono il primo passo verso il formarsi dell’incoscienza civile che pone a rischio le generazioni future di ogni società.

Reputiamo dunque indispensabile che sia assegnato un Nobel per la Pace ai Giusti del Rwanda affinché la memoria non vada perduta e affinché la necessità della giustizia sia riaffermata al fine della piena riconciliazione nazionale e internazionale. Il Nobel ai Giusti del Rwanda è anche un monito nei confronti di tutti quei paesi in cui continuano a essere tollerate, coperte o propagandate pratiche genocidiarie.

Visitate il nostro sito www.benerwanda.org e il blog della campagna http://nobelrwanda.blogspot.com/

Scarica e diffondi il nostro volantino: volantino-nobel-2010

Aggiungi un commento ottobre 10th, 2009

ARRESTATO IL GENOCIDIARIO NIZEYIMANA

Arrestato una delle menti del genodidio del Rwanda del 1994.
Sulla sua testa pndeva una taglia di 5 milioni di dollari.
Vai all'articolo del Corriere della Sera

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