Archive for maggio 5th, 2009

“LA MORTE NON MI HA VOLUTA”, CAP. 5-6 DI YOLANDE MUKAGASANA

Mamafis è una donna tutsi che ha partorito nel mio ambulatorio alla fine di marzo. Vedova, si è risposata con un Hutu vedovo. Si amano alla follia. Hanno tre figli di primo letto e due del secondo. L’ultimo si chiama Mpore, dal nome del mio ambulatorio, che vuol dire più o meno «Consolazione». Anastase è un Hutu moderato, ma suo fratello è affiliato al partito estremista e membro della guardia presidenziale. I due fratelli si odiano. Mi ricordo di aver assistito a una scenata tra loro uno o due mesi fa.

Continua a leggere il quinto e sesto capitolo de “La morte non mi ha voluta” di Yolande Mukagasana: la-morte-non-mi-ha-voluta-4_cap-5-6

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LE COLPE DELLA FRANCIA

Mezza pagina di Daniele Scaglione
Commenti, notizie, testimonianze e aneddoti in pillole
raccontate da Daniele Scaglione, capo del dipartimento
campaigning di ActionAid Italy

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Bill Clinton, nel marzo del ’98, durante una conferenza stampa improvvisata all’aeroporto di Kigali, chiese scusa. Gli USA potevano fare molto per fermare il genocidio e non l’avevano fatto. Bill Clinton confessò di non aver capito, nel ’94, cosa stava accadendo in Rwanda. Forse è vero, chissà. Sicuramente, però, lo avevano capito molti suoi stretti collaboratori. Tra questi Madeleine Albright, che da ambasciatore USA presso il Consiglio di sicurezza dell’ONU si oppose con forza a un intervento per fermare i massacri. Ma Clinton, nonostante i suoi sensi di colpa, trovò del tutto naturale promuoverla, e nel suo secondo mandato presidenziale Albright ricoprì la carica di segretario di stato.
Il paese occidentale che si comportò in modo peggiore, però, è probabilmente la Francia. Prima del genocidio Parigi finanziò la corsa agli armamenti del paese poi, durante i massacri, sostenne il governo in mano ai responsabili del genocidio. Molte altre sono le nefandezze compiute e, sorprendentemente, è la Francia stessa ad ammetterne parecchie, in un rapporto redatto nel 1998 da una commissione parlamentare. Ma questo stesso rapporto conclude che la Francia non ha nulla da rimproverarsi – anzi! – poiché è stata l’unica nazione che realmente ha fatto qualcosa per fermare il genocidio. Una posizione assurda, ripetuta ottusamente da politici di ogni schieramento, come Mitterand, Balladour, Jack Lang, de Villepin. Cosa dovrà accadere, prima che la Francia riconosca davvero le sue responsabilità nelle atrocità del Rwanda?

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