Archive for giugno 3rd, 2009

BOLLETTINO DEL GENOCIDIO

Ottava settimana: 26 maggio 1994 – 1 giugno 1994

Fine maggio: Riunione, a porte chiuse, a Parigi degli ambasciatori dei Paesi dell’Africa francofona “amici della Francia”, i quali invitano i dirigenti francesi ad opporsi alla “destabilizzazione” del Ruanda per opera del FPR.

29 maggio: Il FPR conquista Nyanza.

31 maggio: Il Capitano dei Caschi Blu senegalesi, Mbaye Diagne, viene ucciso da una granata di mortaio che colpisce in pieno la sua jeep. Il capitano Mbaye a dispetto delle regole di ingaggio dell’ONU che proibivano ai membri dell’UNAMIR di intervenire e di salvare i civili, aveva salvato centinaia di persone dall’inizio del genocidio, nascondendole in un numero massimo di cinque alla volta nella sua jeep, sfruttando le sue conoscenze tra i militari delle FAR e le milizie estremiste, per passare i posti di blocco. Utilizzava il suo carattere amichevole e la sua abilità nello sdrammatizzare le situazioni di tensione con scherzi e occasionali offerte di sigarette e piccole somme di denaro. Dopo l’omicidio del primo ministro Agathe Uwilingiyimana e di suo marito, la mattina del 7 aprile, aveva salvato con lo stesso metodo i loro quattro figli, trasportandoli fino all’aeroporto di Kigali, correndo il rischio in piena autonomia e senza l’appoggio delle forze di sicurezza ONU.

Il Segretario Generale dell’ONU riferisce al Consiglio di Sicurezza sulla missione speciale del Sottosegretario Generale Iqbal Riza e del Consigliere Militare J. Maurice Baril in Ruanda, raccomandando al Consiglio di autorizzare un’estensione del mandato per l’UNAMIR.

1 giugno: L’UNAMIR celebra un minuto di silenzio e un picchetto d’onore all’aeroporto in onore del Capitano Mbaye.

  

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ITALIA SCARCERA GEORGE RUGGIU, CONDANNATO PER CRIMINI DI GENOCIDIO

georges-ruggiu

(ASCA-AFP) – Arusha, 28 mag – La giustizia italiana ha rimesso in liberta’ tre mesi prima della scadenza della sua pena un detenuto condannato dal Tribunale penale internazionale per il Ruanda (Tpir) per il suo coinvolgimento nel genocidio ruandese senza avvertire il Tpir. Lo ha fatto sapere il portavoce del tribunale.
Unico non ruandese a essere stato incriminato dal Tpir, George Ruggiu, ex animatore italo-belga di Radio-televisione libera delle mille colline (Rtlm) era stato condannato a 12 anni di reclusione il primo giugno 2000 dopo essere stato riconosciuto colpevole di isitigazione diretta e pubblica a commettere il genocidio e di persecuzione.
Arrestato in Kenya nel luglio 1997 e incarcerato nel centro di detenzione del Tpir ad Arusha, in Tanzania, era stato trasferito in una prigione italiana nel febbraio 2008, in base a un accordo sull”’esecuzione delle condanne” concluso tra Italia e Nazioni Unite il 17 marzo 2004.
”Secondo informazioni raccolte informalmente dal tribunale presso le autorita’ giudiziarie locali in Italia, Ruggiu e’ stato liberato il 21 aprile”, ha detto all’Afp il portavoce.
”A oggi, il Tpir non ha ricevuto risposta a due corrispondenze ufficiali inviate al ministero della Giustizia italiano che chiedevano all’Italia di notificare prontamente al tribunale ogni possibilita’ di liberazione anticipata per Ruggiu, per permettere al presidente del Tpir di prendere una decisione definitiva”, ha aggiunto.
Lo statuto del Tpir prevede che ‘’se il condannato puo’ beneficiare di una grazia o di una commutazione di pena in base alle leggi dello Stato nel quale e’ detenuto, questo Stato avvisi il tribunale”.
”Una grazia o una commutazione di pena e’ concessa solamente se il presidente del Tpir, dopo aver consultato i giudici, decide in tal senso”, si legge ancora nello statuto del tribunale.

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